4 Ottobre 2024

Una produzione precisa e sostenibile grazie ai big data

Per ogni Audi che esce dalla catena di montaggio, le tolleranze della carrozzeria sono perfettamente uniformi. Buona parte del merito per questo risultato va all’Ingegner Ralf Hofmeister e ai suoi colleghi Dirk Zitterell e Rudolf Reinhard dell’Audi Production Lab.“Abbiamo a disposizione uno strumento chiamato K-PoWa che usiamo durante la costruzione della carrozzeria, per analizzare tutta la catena delle operazioni che compongono il processo, tenendo presente i flussi di lavoro” spiega Hofmeister.

Nello stabilimento di Ingolstadt vengono misurati tutte le carrozzerie e i sottogruppi di componenti principali prodotti: “In questo modo possiamo sapere se ci sono anomalie nella produzione relative alla geometria del veicolo, se hanno un impatto sul risultato complessivo o se si influenzano a vicenda. Utilizzando la scienza dei dati per rilevare le anomalie, possiamo eseguire un monitoraggio statistico completamente automatizzato delle misurazioni” conclude Hofmeister.

Industria 4.0

Nel reparto Carrozzeria di Ingolstadt ci sono 92 stazioni di misurazione, con 412 sensori, che sono gestite in collaborazione con il Centro Analisi. Per ogni modello si registrano circa 1.000 punti di misurazione, cioè posizioni predefinite sul veicolo in cui vengono misurati la carrozzeria o un componente, per determinarne la conformità con i valori di riferimento e identificare eventuali modifiche da apportare.

Con le nostre misurazioni generiamo quotidianamente enormi quantità di dati, circa tre milioni di record al giorno” continua Hofmeister. “Se agissimo manualmente, non saremmo in grado di monitorare simili volumi di dati. È qui che entra in gioco K-PoWa: questo strumento dimostra che cosa significa Industria 4.0 e in che modo i big data possono aiutarci”.

Big data

Le persone e i macchinari generano enormi quantità di dati nella produzione Audi, con una tendenza in forte aumento. Dati che contengono un’ampia gamma di informazioni e di correlazioni. Nella produzione i big data consentono di aumentare sia la flessibilità che l’efficienza, perché la fusione, l’elaborazione e la valutazione mirata dei dati creano un valore aggiunto effettivo anche in termini di sostenibilità.

Progettare processi efficaci ed evitare errori garantisce che le risorse e i materiali siano utilizzati con parsimonia ed efficienza, mentre ottimizzare le operazioni di produzione alleggerisce il lavoro dei tecnici.

Innovazione continua

I tre milioni di record creati ogni giorno dal reparto Carrozzeria sono soltanto l’inizio. All’Audi Production Lab si mettono a punto diverse nuove tecnologie: “Collaboriamo con i colleghi della Produzione per sviluppare strumenti all’avanguardia per l’analisi dei dati, sia nella produzione che nella pianificazione” aggiunge Rudolf Reinhard. “Il Lab funge da interfaccia tra innovazione e produzione e fornisce un supporto mirato ai tecnici e ai responsabili della pianificazione”.

Audi Smart Factory Hackathon

Il team di K-PoWa è riuscito a sviluppare uno strumento di analisi tecnica che registri e presenti visivamente le relazioni tra i dati in modo completo e quantitativo. Le prime fasi di questo processo di sviluppo sono state presentate durante l’Audi Smart Factory Hackathon, format utilizzato spesso dal brand per guidare l’innovazione in maniera mirata. Attualmente il progetto viene sviluppato da un team multidisciplinare composto da specialisti del P-Lab, della Carrozzeria, del Centro di analisi e dell’IT.

E se il numero di brevetti è un ottimo indicatore della capacità innovativa di un’azienda, i numeri di Audi parlano chiaro: negli ultimi anni è stata tra le Case automobilistiche che hanno registrato più brevetti – 1.200 solo nel 2019, con diverse soluzioni legate all’ambito della guida autonoma.

Come brand premium ci poniamo standard molto elevati” conclude Rudolf Reinhard. “La nostra tecnologia di misurazione preventiva rende la produzione più sostenibile: è efficiente in termini di costi e contribuisce a diminuire sia il consumo di energia, sia la generazione di rifiuti”.